Articoli del mese: Dicembre 2014

IL SALTO DEL POTERE (31 gennaio – 1° febbraio 2015)

Augurando un buona fine e un buon nuovo inizio a tutti, un rapido post per segnalarvi che il prossimo Cerchio aperto a tutti è online.
Lo trovate su http://www.sciamanesimo.org/eventi/index.php?e=eventi2.

Dodici anni fa, facemmo il primo Cerchio che si chiamava La Visione del Sogno. Ebbe molto successo, tant’è che ne abbiamo fatte parecchie riedizioni. Nella Visione del Sogno, come dice il titolo, mostrammo come vedere il proprio Sogno, ossia quello che siamo chiamati a fare nella vita nei prossimi anni.
Oggi, trascorso un ciclo di dodici anni, vogliamo proporre un seguito ideale di quel Cerchio: come realizzare il proprio Sogno (o i propri sogni).
Questo infatti l’argomento del prossimo Cerchio. E il salto del Potere è appunto il salto necessario per portare il vostro Sogno dall’Altra Realtà fino a qui, nel mondo fisico.
In verità i metodi che impareremo nel Cerchio non servono solo a realizzare il Grande Sogno, dato di solito dagli Spiriti in visione, ma anche i sogni nel cassetto o le aspirazioni che ciascuno vorrebbe, ma non riesce a realizzare.

¡Próspero Año Nuevo y suerte a todo el mundo!

ánimo y fuerza

Tsunki

L’INFANZIA DEL SOLE

Yápankam

Yápankam, la Colomba di Montagna.

In questi giorni del Solstizio d’Inverno, in cui il Sole, piccolo e debole, inizia la sua riscossa, vi raccontiamo un mito ancestrale Shuar sull’infanzia di Etsa, il Sole.

¡Feliz Navidad y Próspero Año Nuevo a todo el mundo!

ánimo y fuerza

Tsunki

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Nei tempi antichi, attraverso la Selva scorrazzava Iwia, un terribile orco antropofago, che uccideva e divorava uomini e animali senza mai saziarsi. Un giorno Iwia uccise i genitori di Etsa, il Sole, che era ancora un bambino molto piccolo. Dopo essersi cibato delle carni del padre e della madre, Iwia prese il bambino con sé – sapeva infatti che era molto potente.

Quando fu più cresciutello, Etsa ogni mattina alle prime luci dell’alba usciva con la sua cerbottana a caccia di uccelli per saziare la fame di Iwia, che egli credeva suo padre. Ogni giorno doveva ucciderne moltissimi perché Iwia voleva sempre degli uccelli a ogni pasto, come dessert.
Etsa, anche se ancora ragazzo, era un grande cacciatore che non falliva un colpo e fu così che in breve tempo sterminò tutti gli uccelli della Selva.
Un mattino quando uscì come sempre sul fare del giorno fu accolto da un silenzio raggelante: nessun uccello cantava sugli alberi né sguazzava sui fiumi. Erano tutti morti. Tutti uccisi dalla cerbottana di Etsa.

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