CONTRO IL 1° MAGGIO

Quando ero in 5elementare il mio maestro era un comunista militante, ai tempi in cui esistevano davvero i comunisti, che sognavano la Rivoluzione d'Ottobre a Frosinone (mi pare lui venisse da lì…). E il 30 aprile il maestro ci disse quando finirono le lezioni: "Buona festa del 1° maggio. Il 1° maggio è la festa di tutti i lavoratori e quindi anche la vostra, ricordatevi!"
Trovai la cosa piuttosto cretina.
A distanza di oltre quarant'anni… stranamente la trovo ancora cretina.
Anzitutto uno studente o uno scolaro non mi sembrano dei lavoratori, secondo trovo cretina proprio la festa.

Quello che detta la società come un valore è un imperativo tribale e ogni imperativo tribale è così forte che nessuno o quasi si accorge se è insensato o, nel caso del 1° maggio, nessuno sente che "Festa del Lavoro" suona ridicolo! È come dire il "Digiuno della Pastasciutta" o "il Gran Galà delle Stragi" – e festeggiare il lavoro con il riposo è insensato quanto festeggiare il sesso facendo astinenza o i bucatini all'amatriciana mangiando tofu.

In inglese – lingua dell'Impero che noi servilmente imitiamo senza notare le ridicolaggini che ne derivano – in inglese, dicevo, suona meglio: Labour Day, la Giornata del lavoro di fatica.
Non del lavoro tout court, quindi. E perciò, tornando agli inizi, che accidenti ci azzeccano gli scolari di quinta? Forse per la fatica di portare la cartella sulla schiena (zainetti non esistevano ancora)? Mah…
Labour è appunto il lavoro degli operai ed equiparabili, quello delle cosiddette "classi lavoratrici", dei proletari insomma.

La festa, compresi un bel po' dopo la 5elementare, intendeva celebrare le conquiste sindacali di operai e lavoratori umili in genere.
Ora, se le prime conquiste sindacali furono sacrosante per dare dignità di vita agli operai, nel seguito in tutto il mondo occidentale – e in Italia molto più che altrove – quel che di fatto causarono fu di rendere la produzione delle merci enormemente troppo costosa e quindi di farla spostare in Turchia, Filippine o Cina, creando in questi posti una classe non di proletari ma di veri schiavi, spesso bambini (!), che producono a basso costo. 
Che cattivi i padroni eh?
Ma aldilà della facile ipocrisia, chi è che vuole pagare una T-shirt bianca 100 euro? Perché è questo che costerebbe se fosse prodotta qui, paradiso delle conquiste sindacali, invece che a… Taiwan!
I padroni cattivi potrebbero ridurre il loro margine di guadagno!
Mettere su un'impresa richiede molto sforzo, molti rischi e molto Potere e… sei sempre in pericolo, aggredito dai concorrenti che devi combattere, sempre col rischio di fallire e chiudere. Non diciamo stupidaggini: quasi nessuno lo farebbe se in cambio non ha la prospettiva che gli renda molto! Se deve guadagnare poco gli conviene cercare un impiego, magari dirigenziale, dove ha garanzie e non rischia – o rischia poco – in prima persona.
Inoltre i lauti guadagni che accumuli ti servono per vivere bene se farai fallimento.  
In generale in ogni reddito libero – non stipendiato – devi guadagnare molto di più, per compensare il rischio e i periodi in perdita.

Così le meravigliose conquiste sindacali hanno di fatto tolto i servi qui per creare degli schiavi alla catena in terre maledette.
Perché gli operai che lavorano per noi nel terzo mondo, stanno molto ma molto peggio di come da noi gli operai siano mai stati, se non risalendo agli inizi della Rivoluzione Industriale.
Ma gli schiavi lì ci sarebbero stati comunque… Non vero, almeno non a questo livello, se non dovessero rifornire di merci l'occidente ricco e ingordo.

Inoltre, in una visione sciamanica trovo proprio sbagliato per un operaio combattere per le conquiste sindacali! Non è quello che a un operaio che si rivolga a me consiglierei mai di fare!
È come andare dallo psicologo perché ti dica un po' di psicoballe o ti prescriva qualche farmaco che ti intontisce, così ti senti meglio nella tua malattia. Pessima idea! Se stai meglio nella malattia, non guarirai mai! Devi trovarla insopportabile la malattia, odiarla, in modo o da prenderne il potere nascosto o da riuscire con ogni sforzo a uscirne fuori e guarire!

Chi è operaio non deve cercare di stare meglio nella sua condizione di servo, altrimenti non ne uscirà mai, deve trovarla pesante e insopportabile e cosi sforzarsi di studiare o di far studiare i figli in modo da riscattarsi e avere in futuro, lui o i figli, una vita migliore!

Ma l'alfabetizzazione e il livello di istruzione sono aumentati tantissimo! Quindi i figli degli operai studiano e migliorano.
Balle e propaganda! Viene fatta diplomare e laureare piu gente rendendo la scuola sempre piu facile e sempre piu inutile… Una volta con un diploma avevi un ottimo lavoro, oggi con una laurea… rischi di fare l'operaio, se ti va bene!
La gente, troppo coccolata, anche i figli dei lavoratori, non ha voglia di sforzarsi davvero e migliorare e studiare, cosi la scuola viene resa una barzelletta e cosi abbiamo piu gente con titoli di studio superiori e rientriamo nei cretinissimi ranking che dicono quanto un paese sarebbe avanzato! LOL!

Ma così operai vivono molto meglio… claro! fino al giorno in cui non finiscono in cassa integrazione guadagni o infine licenziati perché la produzione costa troppo e siamo surclassati dalla concorrenza degli schiavi cinesi!
Ma possono, insieme a impiegati frustrati, casalinghe inquiete e tanti altri, frequentare bellissimi seminari New Age dove ti raccontano che tu sei un'Aquila che si crede un pollo. 
Basta che torni a casa dal seminario per scoprire che non è vero, ma poi vai a un altro seminario… funzionano come una droga, come gli psicofarmaci dai nomi pomposi che ti danno per stordirti e non farti sentire la depressione.

Nella realtà, che pochi vogliono vedere, maggioranza di noi sono polli. E l'Aquila se ci vede scorrazzare nell'aia ci si pappa, non ci riconosce come figli perduti!
Siamo polli, ma possiamo – con sforzo e impegno – trovare il Potere… pochi di noi di diventare Aquile o Falchi e molti altri no, ma possono diventare bellissimi Fagiani o Galli Cedroni o Anatre selvatiche, che volano liberi!
Ma no, quasi tutti preferiscono l'illusione alla realtà e fingersi aquile restando galline.

7 commenti

  • La tua visione, Tsunki, è così tragicamente lucida da apparire quasi comica. Comica questa nostra società agli occhi di chi ci guarda da fuori. Questo “fuori da noi” che ormai non esiste più se non nei piccoli spazi lasciati liberi dal consumismo globale, dalla tv e dai colonialisti mentali; che faticosamente si cerca di ricostruire qui, dentro di noi.
    Grazie per portarci questi sguardi da fuori.
    Da un pollo che vorrebbe un giorno essere aquila ma che si accontenterebbe anche dell’anatra.

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      Gracias por tu palabras!
      Ma, dammi retta, non ci si "accontenta" dell'Anatra!
      Occidentali ambiscono tutti all'Aquila, di cui in realtà la maggioranza non vorrebbe mai il tipo di vita! (vedi dizionario dei sogni) Ma invece tra gli sciamani del Nord proprio l'Anatra è uno dei piu potenti e ambiti Animali di Potere!
      Grandi sciamani volano nei Mondi Celesti su canoe trainate dalle loro Anatre.
      E anche tra gli Shuar, e in Amazzonia occidentale in genere, l'Anatra bianca è uno tséntsak molto piu potente dell'Aquila, si può maneggiare solo con l'aiuto di una pianta psicotropa molto potente, ed è… fatale nell'uccidere i nemici.
      Occidentali non solo cercano illusioni fasulle, ma vedono anche cose sbagliate.

      L'Aquila infatti puo vivere solo in cima alle montagne e deve il più possibile evitare di posarsi a terra, mentre l'Anatra e l'Oca sanno nuotare, volare e camminare. Loro Potere è meno vistoso ma molto più versatile.

  • Interessante visione, grazie. Polli che hanno conquistato di poter essere allevati “biologicamente” e che possono occupare qualche digestione sognando di volare…

  • Questa “Festa” non viene sicuramente intesa “Inno al Lavoro ed alle conquiste dei Lavoratori” piuttosto è più un … “pigliati sta giornata pagata e riposati dalle tue Fatiche che domani ti schiavizzo più di ieri”…ed in effetti sono tutti saturi e scontenti che non aspettano altro.
    Più Facile aspettare la Festività (qualunque essa sia è buona) che cambiare Vita e prospettiva facendola fruttare anche per chi verrà.
    Tutti si lamentano ma tutti continuano a farsi andar bene tutto o al massimo passano dalla remissione totale alla Violenza più estrema, la quale diventa anche la più idiota ed inutile, fine a sè stessa nasce e muore in pochi istanti; dopodiché tutto ritorna com’era, se non peggio.

    E poi….ci sono Aquile che ti fregano per bene perchè si fingono Polli. Non per niente sono Aquile.
    Tutti gli altri…via a smacchiare Giaguari nella Foresta… chi sopravvive passa di Grado. Chi no… sarà destinato a pettinare le Bambole. 😀

  • Se andassi ad un qualsiasi dei Talk Show politici o nel salotto di Bruno Vespa o della Lilli Gruber a dire queste cose, ti sbranerebbero letteralmente; e se partecipassi da candidato alle elezioni politiche italiane, avresti percentuali da Corrado Passera…
    Andare contro il paradigma della democrazia anglosassone e del sogno americano dove tutti devono avere una possibilità e contro la cultura cristiana che gli uomini sono tutti uguali non è politicamente corretto nella civiltà odierna dove tutti “devono” aspirare a migliorare.
    Eppure essere un’Aquila vuol dire poter cacciare delle prede che devono essere per forza animali considerati più “umili”, e se questi non esistessero morirebbe di fame.
    Una cosa che ci hai insegnato è che noi ammiriamo i predatori perchè sono sinonimo di forza, cosa che esalta il nostro Ego, ma è anche vero che sono costretti a cacciare sempre perchè procurarsi il cibo non è facile e sono sempre preoccupati per questo; un piccolo uccellino, invece, difficilmente ha fame perchè vive con poco e un po’ di semi li trova sempre.
    Vuoi vedere che essere Aquila in realtà, spesso vuol dire fare una vita di m…..?

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      L'Aquila fa molto spesso una vita di m…, come scrivi tu, è una vita che deve piacerti e per piacerti devi esserci tagliato.
      Ma non è necessario "scegliere" per forza tra l'aquila e il passerotto. Come ho già scritto, l'Anatra per me è una delle opzioni più felici.
      Purtroppo gli imperativi sociali (tribali) vogliono obbligare tutti a desiderare e ambire alle stesse cose.  Io non sono affatto contrario all'aspirazione a migliorare, ma non se significa diventare tutti leader! Non ha senso, solo pochi hanno l'inclinazione alla leadership e inoltre, come fanno a essere tutti leader? Su chi comanderebbero? LOL!

  • Renna Volante

    Volevo chiedere a sto punto, se tutti gli operai non dovessero difendere i propri diritti chi rimarrebbe a farlo se dovessero tutti cambiare situazione sociale? Sembra poi che non ci sia alternativa allo sfruttamento in paesi del terzo mondo, se il sindacalismo si spostasse anche li’? Dici quindi che sarebbe inevitabile che il costo del lavoro porti a dei prezzi cosi’ alti in Occidente? Quale sarebbe la soluzione? Forse bisognerebbe ridurre la produzione industriale per evitare lo sfruttamento del terzo mondo o anche del primo? O pensi che tutto cio’ sia inevitabile?