La spassosa chiusura del Cocoricò

Il geniale giudice Maurizio Improta ha risolto il problema dello spaccio – recentemente fatale – di ecstasy nella discoteca Cocoricò… chiudendo la discoteca.

Non potevo smettere di ridere… È una delle trovate più cretine che abbia mai sentito, non sorprende sia il parto di un magistrato!
Mi ricorda una storiella che raccontava mia nonna Amalia: un tale va all'osteria e dice al suo compare: "ah compare, sapessi cosa mi è capitato! Sono tornato a casa prima del solito e ho trovato mia moglie che faceva l'amore con un altro sul divano del salotto!"
"Ma è terribile!"
"Sì, ma ho fatto in modo che non succeda mai più!"
"Hai scacciato tua moglie?"
"No, ho venduto il divano!"

ROTFL!

4 commenti

  • stai per caso dicendo che invece di chiuderla avrebbero dovuto venderla? muhahahaaahaaa

  • Condannare un luogo…..se passa il principio di chiudere ogni posto in cui si compiono crimini per ragioni di ordine pubblico, si dovrebbero chiudere interi quartieri, comuni, regioni e soprattutto…il Parlamento Italiano.

    Ma c’è veramente qualcuno che crede che il problema dell’abuso delle droghe e alcool in Italia sia dovuto o facilitato dalle discoteche?
    Sempre a guardare il dito e mai la luna!

    Yuma

  • Bella la metafora della storiella della nonna.. (una mia amica butto’ via il materasso 🙂 )…. ed in tema di metafore: è meno “costoso” vendere il divano che cacciare e mantenere la moglie…
    Ed è inutile soffermarsi sul fatto che nella civiltà del “trallalerolà” , la via piu’ “economica” è sempre quella che viene scelta…

  • Si vede che qua in Romagna i giudici sono usciti tutti dalla stessa scuola …
    tempo fa qui a Ravenna è successo che un noto esercizio commerciale, un panificio, famoso per vendere paste pizza e pane appena sfornato durante la notte ai ragazzini nottambuli, attività molto longeva dal momento che anche quando ero ragazzino io ci andavo per questo stesso motivo sia stato chiuso per due settimane e multato con la seguente esilarante motivazione:

    i residenti dell’area erano infastiditi dal costante afflusso di ragazzini con gli scooter truccati.

    In altre parole secondo questo luminare delle scienze giuridiche il fornaio è responsabile se i suoi clienti violano il codice della strada disturbando la quiete pubblica con autoveicoli non a norma.

    I bigotti di paese hanno sentenziato che dal momento che il panificio produce prodotti malsani, pieni di grassi, e li vende ai giovani è giusto che venga chiuso ….

    Alla domanda se non fosse più semplice appostare permanentemente per qualche giorno le forze dell’ordine per sequestrare i mezzi fuori norma si scandalizzano tutti perché avere il motorino truccato è un diritto acquisito ….

    … che burloni che siamo qua in Romagna!