Sofferenza e potere

Tutto ciò che riguarda lo sciamanesimo

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gattanera
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Messaggio da gattanera »

Taranis ha scritto: Tu dici:
E dopo aver sfogato come dici, cosa ti resta??
Molte volte raggiungiamo la consapevolezza di un "errore" solo dopo averlo commesso proprio quell'ennesima volta.
Quest'esperienza in più potrebbe fare la differenza.
Un saluto.
Saluti a te Taranis,
per esperienza personale sono pienamente d'accordo con te riguardo la consapevolezza di un "errore" soltanto dopo la reiterazione dello stesso..
quello che intendevo dire, è che dopo aver sfogato , ti senti sicuramente(?) meglio, ma è una momentanea illusione, in quanto non hai "compreso" il motivo che ti ha spinto alla rabbia...e quindi questo continuera' a ripresenterarsi..
Un sorriso
Il potere spaventa (Tsunki)
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Taranis
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Messaggio da Taranis »

gattanera ha scritto: quello che intendevo dire, è che dopo aver sfogato , ti senti sicuramente(?) meglio, ma è una momentanea illusione, in quanto non hai "compreso" il motivo che ti ha spinto alla rabbia...e quindi questo continuera' a ripresenterarsi..
Un sorriso
Questo lo dici tu, a me non risulta sia necessariamente così!
Quante volte da una battaglia persa comprendiamo la netta misura della nostra miseria e giuriamo di porvi rimedio?
(Non è comprensione, non è consapevolezza questa?)
Quante volte da una bruciante sconfitta traiamo una determinazione che ci porterà a vincerne 100 altre?
L'importante è non perdere mai lo spirito combattivo perché la battaglia dura una vita.
Un saluto
Corvoblu

Messaggio da Corvoblu »

riporto alcune parole di Tsunki in merito al tema sofferenza e potere...

Nel tempo molto antico si narra che gli Dei fecero gli uomini perché li servissero ma quando gli Dei venivano sulla terra gli uomini cercavano subito di toccarli o toccare le vesti o le impronte… perché traboccavano potere. Gli Dei avevano fatto la Terra priva di potere, solo il minimo per tenerla in vita: il potere è prezioso come l’oro e non volevano sprecarlo per i loro servi. Ma gli uomini erano sempre di più, perché ne servivano tanti, e toccavano dappertutto per prendere potere… Gli Dei allora si riunirono in consiglio. “Abbiamo già fatto che muoiano dopo una vita breve così che non possano sfidarci. Però possono prendere molto potere quando camminiamo in mezzo a loro. Bisogna trovare una soluzione.” Uno di loro disse: “Sigilliamo la struttura della Terra così che non entri nuovo potere.” E così fecero.
Ma gli uomini erano furbi. Inventarono i coltelli. Quando si accorgevano che gli Dei erano di passaggio nelle vicinanze tagliavano la barriera e, esattamente come prima, prendevano potere. Gli Dei allora si riunirono in consiglio. Uno di loro disse: “Facciamo che questa barriera sia sensibile come un’altra pelle, così ogni volta che gli uomini la tagliano per acchiappare potere soffrono e se tagliano troppo muoiono.” E così fecero.

Così non c’è dispersione di potere, visto che il potere è raro nell’Universo. Altrimenti gli uomini seguendo la loro natura di bambini avidi avrebbero dissipato tutto il potere. Come è successo infatti con le risorse naturali. :wink:
Inoltre la lacerazione è una trappola: attraverso di essa si prende potere ma se ne perde anche. Come gonfiare un salvagente pieno a metà. E poi non è così facile: non basta tagliare per prendere perché se in quel momento non passa uno Spirito potente e se in quel momento tu non sai prendere il suo potere attraverso la ferita tu non prendi nulla, perdi solamente.
:idea: :roll:
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prometeo
Curandero
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Messaggio da prometeo »

Questo mito e' molto interessante e la dice lunga sugli Dei e sulla nostra natura
cerchero'
di spiegare con poche parole cosa ho capito e poi stara' a Tsunki e a voi ..............La prima barriera e' stata la separazione ,ma gli uomini in qualche modo riuscirono a superarla, allora nulla di piu' semplice che rendere questa barriera super sensibile : ci diedero l'ego.
IL coltello si puo' individuare negli altri e la ferita ce la facciamo da soli in base alla nostra reattivita'.
SE la nostra importanza personale e' bella spessa la ferita potra' essere profonda e se ci apriamo puo' entrare potere .Se invece facciamo muro non servira' a nulla.
SE il nostro ego e' fragile la ferita fara' uscire potere e andremo in depressione.
Comunque vadano le cose non potremmo incolpare gli Dei.
Direi che sono stati veramente DIABOLICI.
prometeo
Corvoblu

Messaggio da Corvoblu »

non credo che la ferita sia sempre direttamente proporzionale all'importanza personale. credo che molto dipenda da come ognuno di noi è programmato a funzionare per fare entrare potere.
credo che sia molto utile che ognuno abbia questa consapevolezza di come funziona, - per reggere i colpi - per trasmutare la sofferenza in potere.

tutte le altre intuizioni mi sembrano molto calzanti.

il rischio della depressione e di abbattimenti profondi credo sia connaturato alla nostra situazione e sia inevitabile!
la distanza dalle Stelle ci crea dolore, ma la percezione della nostra natura stellare è l'unica cosa che ci tiene in vita, che ci dà uno scopo. personalmente non mi consola ma, in quanto obiettivo, è l'unico antidoto all'abbattimento. :wink:
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Waiki
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Messaggio da Waiki »

Corvoblu ha scritto:non credo che la ferita sia sempre direttamente proporzionale all'importanza personale. credo che molto dipenda da come ognuno di noi è programmato a funzionare per fare entrare potere.
credo che sia molto utile che ognuno abbia questa consapevolezza di come funziona, - per reggere i colpi - per trasmutare la sofferenza in potere.

tutte le altre intuizioni mi sembrano molto calzanti.

il rischio della depressione e di abbattimenti profondi credo sia connaturato alla nostra situazione e sia inevitabile!
  • la distanza dalle Stelle ci crea dolore ma la percezione della nostra natura stellare è l'unica cosa che ci tiene in vita, che ci dà uno scopo.
personalmente non mi consola ma, in quanto obiettivo, è l'unico antidoto all'abbattimento. :wink:
esatto.. credo proprio che nasciamo con una nostalgia profonda.. la nostalgia di casa, da quel luogo lontano dal quale proveniamo..almeno io l'ho sempre provata...e mi sono sentita "a casa" la prima volta che sono uscita dal corpo..una sensazione netta e forte di appartenenza all'altro mondo... poi in un sogno..un guerriero nativo mi ha mostrato il cielo

e la stella Deneb nella costellazione del Cigno....questa cosa mi ha turbato....so che dovrò anndarci prima o poi... forse lì è casa.....
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Pinchuruwia
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Messaggio da Pinchuruwia »

prometeo ha scritto:Questo mito e' molto interessante e la dice lunga sugli Dei e sulla nostra natura
cerchero'
di spiegare con poche parole cosa ho capito e poi stara' a Tsunki e a voi ..............La prima barriera e' stata la separazione ,ma gli uomini in qualche modo riuscirono a superarla, allora nulla di piu' semplice che rendere questa barriera super sensibile : ci diedero l'ego.
IL coltello si puo' individuare negli altri e la ferita ce la facciamo da soli in base alla nostra reattivita'.
SE la nostra importanza personale e' bella spessa la ferita potra' essere profonda e se ci apriamo puo' entrare potere .Se invece facciamo muro non servira' a nulla.
SE il nostro ego e' fragile la ferita fara' uscire potere e andremo in depressione.
Comunque vadano le cose non potremmo incolpare gli Dei.
Direi che sono stati veramente DIABOLICI.
A dire il vero non sono molto d'accordo con questa visione, ma dato che sei un allieva più anziana di me, ci potrebbero essere cose che io non so...
comunque ti dico quello che penso.
Secondo me l'ego non ha nulla a che vedere con la barriera super sensibile. L'ego è una componente molto forte nella nostra società attuale, ma prima era meno impotante e, ai tempi a cui fa riferimento questo mito, penso che fosse molto più importante la comunità che l'individuo, ma la barriera sensibile c'era comunque...
La ferita non dipende dalla nostra reattività, ce l'abbiamo dalla nascità. L'apertura della ferita dipende dalla nostra resistenza alla sofferenza. Se allarghiamo la ferita inevitablmente passeremmo per una maggiore sofferenza (perchè appunto la barriera è sensibile, più la tagli, più il dolore del taglio ti ritorna contro), se la ferita è troppo larga muori, se non sai sopportare la sofferenza, la tua ferita sarà sempre stretta e passerà poco potere. Se l'allarghi la ferita quando dall'altra parte non c'è un potere grande, invece prendere potere lo perderai, quindi la sofferenza implica anche una consapevolezza in quello che si fa, altrimenti se soffri solo per soffrire è più il potere che perdi che quello che entra.
Il coltello credo che riguardi la capacità degli uomini di prendere potere da altri mondi, il cui potere è separato dal nostro mondo (dove il potere è basso) sempre dalla stessa barriera. Il sognare porta poteri da altri mondi, ma passa sempre dalla ferita.
Quindi secondo me l'ego forte o debole, l'essere aperti o fare muro e la depressione non hanno nulla a che vedere!
Imho
Religion is for people afraid of going to hell, Spirituality is for those who have already been there.
Corvoblu

Messaggio da Corvoblu »

Waiki ha scritto: credo proprio che nasciamo con una nostalgia profonda.. la nostalgia di casa, da quel luogo lontano dal quale proveniamo..almeno io l'ho sempre provata...e mi sono sentita "a casa" la prima volta che sono uscita dal corpo..una sensazione netta e forte di appartenenza all'altro mondo... poi in un sogno..un guerriero nativo mi ha mostrato il cielo

e la stella Deneb nella costellazione del Cigno....questa cosa mi ha turbato....so che dovrò anndarci prima o poi... forse lì è casa.....
ognuno ha una ferita in corpo ed è la soglia, il possibile trasmutatore di energia in potere.
alcuni hanno menomazioni fisiche più evidenti o dichiarate, molti le hanno nascoste.
forse molti le hanno leggere e poco rilevanti. fortunati invece chi le ha forti, nette e precise.
la tua malattia è una ferita di grande potere.
come tutte le cose di valore della vita, impone sacrificio, insegna disciplina, coraggio, determinazione e forza morale e non so cos'altro... e, in modi misteriosi, porta talenti straordinari.
so per esperienza che, se anche non si può guarire, si può conviverci pacificamente cioé esattamente come se fossi guarita. spero che per te sia possibile.
in ogni caso abbi cura dei doni che ti porta perché sono davvero tanti e straodinari e tu stessa e noi abbiamo già ampiamente avuto modo di accorgercene!
metti il tuo disagio o il tuo dolore al servizio del Grande Sogno...
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Waiki
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Iscritto il: mer 28 gen 2009, 17:24

Messaggio da Waiki »

.. mi fai commuovere.... con le tue parole...

sai una cosa?.. quando sei ammalatla la società nonti vuole più.. non ti danno lavoro.. gli amici spariscono.... anche i parenti più stretti,,,perchè hanno paura di doverti accudire...

e io ho avuto vicino i miei genitori e... gli spiriti.... si questa cosa è stata una benedizione perchè ho incontrato tanto amore altrove... e ho avuto vicino chi era nella mia stessa barca e ho cercato di pensare prima a loro

e in fondo quello che ho passato io non era niente.... c'è chi soffre molto di più.. ho visto e sentito cose tristissime...e mi sono detta.....ma io come posso impugnare questa sofferenza per aiutare qualcuno?
la mia vita allora sarebbe proprio inutile... la prova è stata questa

...chiudersi nella sofferenza e maledire il mondo... o aprire le braccia ed accogliere....
adesso posso dire che benedico il cielo per tutto il dolore che ho avuto per la possibilità di collegarmi di nuovo a questa cosa misteriosa che ci tiene in vita e che ci fa amare... nonostante tutto
Laviadellaspada
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Iscritto il: lun 5 ott 2009, 7:38

Messaggio da Laviadellaspada »

Waiki ha scritto:.. mi fai commuovere.... con le tue parole...

sai una cosa?.. quando sei ammalatla la società nonti vuole più.. non ti danno lavoro.. gli amici spariscono.... anche i parenti più stretti,,,perchè hanno paura di doverti accudire...

e io ho avuto vicino i miei genitori e... gli spiriti.... si questa cosa è stata una benedizione perchè ho incontrato tanto amore altrove... e ho avuto vicino chi era nella mia stessa barca e ho cercato di pensare prima a loro

e in fondo quello che ho passato io non era niente.... c'è chi soffre molto di più.. ho visto e sentito cose tristissime...e mi sono detta.....ma io come posso impugnare questa sofferenza per aiutare qualcuno?
la mia vita allora sarebbe proprio inutile... la prova è stata questa

...chiudersi nella sofferenza e maledire il mondo... o aprire le braccia ed accogliere....
adesso posso dire che benedico il cielo per tutto il dolore che ho avuto per la possibilità di collegarmi di nuovo a questa cosa misteriosa che ci tiene in vita e che ci fa amare... nonostante tutto
Ciao Waiki. E' molto bello leggere le tue parole. Quando si ama non si è mai soli, e il modo migliore per "ringraziare" chi ci sostiene e ci protegge è amare e proteggere noi stessi, a nostra volta, gli altri. Io credo così.

Ciao.

Andrea
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Waiki
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Iscritto il: mer 28 gen 2009, 17:24

Messaggio da Waiki »

si Andrea, siamo sullo stesso filo di pensiero...
Akileos
Messaggi: 249
Iscritto il: ven 23 lug 2010, 6:22

up

Messaggio da Akileos »

a distanza di un anno dall'ultimo intervento nella discussione ci sono stati cambiamenti nel vostro intendere la sofferenza?
Kaar'
Messaggi: 194
Iscritto il: mer 25 gen 2012, 23:50
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Messaggio da Kaar' »

Gli Spiriti hanno permesso che io facessi quelle esperienze che in passato mi terrorizzavano e mi facevano piu paura, al fine di non temere oggi quasi piu nulla. Con gli spiriti e il mio adp ho passato anche queste brutte esperienze.... che sono comunque servite a darmi piu potere e poi sono passate per la benevolenza degli Spiriti... come le nuvole che passano dopo il temporale lasciando il cielo di nuovo sereno e piu limpido.
Non uomini dabbene è il fine ma Dèi.
Kaar'
Messaggi: 194
Iscritto il: mer 25 gen 2012, 23:50
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Re: Sofferenza e potere

Messaggio da Kaar' »

Se la sofferenza è vissuta con la consapevolezza giornaliera che essa rappresenti un momento di svolta in positivo per se stessi, allora porterà nuovo potere.
Se la sofferenza è invece vissuta senza consapevolezza alcuna, ma come momento fatalistico da affrontare o, peggio, come sconfitta,
in questo caso arrecherà solo danni. Forse è proprio questa la differenza tra un perdente e un vincente poichè i momenti difficili prima o poi arrivano per tutti.
Al proposito mi scuserete se riporto una storia, un mito, chiamatela come volete... l'ho trovata tempo fa, quasi premonitrice, non ricordo sinceramente dove,
ma mi colpì.

"Si dice che l’aquila viva fino a 70 anni, ma perché ciò accada, intorno ai 40 anni, deve prendere una decisione seria e difficile.
A questa età i suoi artigli sono lunghi e flessibili, e non riescono più ad afferrare le prede dii cui si nutre. Il suo becco, allungato ed appuntito, si incurva.
Le ali, invecchiate ed appesantite dalle penne assai ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile.
Ora l’aquila ha solo due alternative : o si lascia morire, o affronta un doloroso processo di rinnovamento, lungo ben 150 giorni.
Volerà allora in cima ad una montagna, si ritirerà su un nido inaccessibile, addossato ad una parete rocciosa, un luogo da cui potrà fare ritorno con un volo piano e sicuro.
Trovato questo luogo, l’aquila comincia a sbattere il becco sulla parete fino a staccarlo, affrontando con coraggio il dolore di tale operazione.
Passate alcune settimane, le ricrescerà un nuovo becco. Con questo, strapperà uno ad uno, incurante del dolore, i vecchi artigli. Quando ricresceranno i nuovi artigli, con questi e con il becco, strapperà dal suo corpo tutte le penne, una ad una.
Quando rinasceranno le nuove penne essa, nuova aquila rinata, si lancerà sicura nel volo di rinnovamento e ricomincerà a vivere per altri trenta anni"
Non uomini dabbene è il fine ma Dèi.
Laviadellaspada
Messaggi: 161
Iscritto il: lun 5 ott 2009, 7:38

Re: Sofferenza e potere

Messaggio da Laviadellaspada »

il filo d'oro ha scritto:Se la sofferenza è vissuta con la consapevolezza giornaliera che essa rappresenti un momento di svolta in positivo per se stessi, allora porterà nuovo potere.
Se la sofferenza è invece vissuta senza consapevolezza alcuna, ma come momento fatalistico da affrontare o, peggio, come sconfitta,
in questo caso arrecherà solo danni.
Io sono completamente d'accordo con queste parole. Descrivono con molta precisione come la penso anche io.

Ciao.

Andrea
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