Tumore e mare di petrolio

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Mayu
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Tumore e mare di petrolio

Messaggio da Mayu »

Recentemente un'amica mi ha contattato perché suo padre, settantenne, soffre di un tumore al sangue che sta arrivando al cuore. Nelle ultime settimane ha perso 10 chili. Io le dissi che non credevo di poter fare molto, comunque mi offrii per dare un'occhiata. A distanza - io sono in Olanda, lui in Italia. Lei mi assicurò che il padre era consenziente.

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Un venerdì sera mi accinsi alla curanderia. Come d'uso, preparai attorno a me i miei vari oggetti di potere: il tamburo, il sonaglio, i pugnali, le pietre, lo tsank. La fotografa dell’uomo stava di fronte a me. Accesi e consacrai quindi il fuoco liquido, e scaldai il tamburo alla sua fiamma. Poi diedi un’occhiata al cuore dell’uomo. Accesi il copal e fumigai lo specchio sacro. Il fumo del copal era tanto, quasi da riempire tutta la stanza. Lo trovai decisamente inusuale. In stati alterati, guardai il riflesso della foto dell’uomo nello specchio. Improvvisamente in visione mi apparve una tartaruga [1] in riva al mare. Il mare era inquinato dal petrolio [2] e la tartaruga si accingeva ad entrarci. In lontananza vidi una petroliera che stava affondando, causando un danno ambientale di incalcolabili proporzioni.

Raccolti attorno a me gli aiutanti, insieme portammo via la dal mare la tartaruga, per trarla in salvo dalla melma nera. Dopo di che prendemmo una barca a remi nelle vicinanze e andammo più in là, dove si trovava un rimorchiatore. Lì parlai con i marinai, convincendoli che era fondamentale portare la petroliera a riva. Così fecero, con l’aiuto dei Pasuk che agganciarono la petroliera con lunghi cavi. Trainata a riva, arrivarono camion con grandi cisterne, dove si trasferì tutto il petrolio rimasto dentro la nave.
Più tardi chiamammo anche una nave cisterna che, con una potente pompa, risucchiò gran parte del petrolio che si trovava nel mare.

Noi nel frattempo con la barca a remi salvammo tutti gli animali (uccelli, tartarughe e altro) che erano ancora vivi nel petrolio, e li portammo a riva, dove li ripulimmo - per quanto era possibile.

Il lavoro fu lungo ed estenuante. Quando terminammo, uno dei Pasuk mi disse che bisognava impedire che il petrolio dal mare salisse lungo i fiumi che andavano alla casa del cuore [3]. Quindi, uno ad uno, in ogni fiume costruimmo delle dighe, così il petrolio non poteva salire a monte, ma l’acqua poteva scendere a mare.

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Ci avviammo quindi alla casa. Entrati, la stanza principale era completamente piena di fumo e fuliggine (come il fumo del copal). Il fuoco del camino era spento, e accanto su un lettino d’ospedale c’era l'ammalato, disteso.
Procedemmo quindi con l’aprire le finestre per fare uscire il fumo, e a pulire la stanza dalla fuliggine. Il camino pure era intasato [4], e i Pasuk con lunghi bastoni lo sturarono dalla cenere accumulata. Quando finirono le pulizie, riempirono sacchi interi di sporcizia, che portarono via. Poi andammo in un boschetto vicino a prendere legna - molta - e la accatastammo accanto alla casa. Al che i Pasuk riaccesero il fuoco, che ora scoppiettava allegramente, e l’uomo - seduto sul lettino - lo guardava sereno e si scaldava. La figlia era lì vicina. Uno dei Pasuk le portò da fuori dei fiori, che lei avrebbe dovuto mettere nella stanza per abbellirla.

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Mentre stavamo per andarcene, un aiutante mi fece notare che tantissimi animali erano stati uccisi dal petrolio, e molti altri erano in fin di vita: ne rimanevano pochi [5]. Andammo quindi a nord, dove si trovava una cascata, e dietro l’acqua trovammo una caverna. Lì dentro c’erano gli antenati dell’uomo, che mi ringraziarono per il lavoro fatto e mi diedero un animale - una marmotta [6] - da portargli. Così feci: arrivato alla casa la diedi a lui, e in questa realtà la soffiai sul petto dell'uomo nella fotografia. Il volto dell’uomo si illuminò con un sorriso.

Salutammo e ce ne andammo.

Alla fine della curanderia ero estremamente stanco e appesantito - come se avessi assorbito la sofferenza del malato.

Dissi alla figlia di portare dei fiori al padre, perché aveva bisogno di bellezza. E - se possibile - di riaccendere il caminetto di casa sua (in disuso da anni, anche quello con il camino intasato). Perché affinché il potere delle curanderie si materializzi completamente è bene effettuare un’azione, un cambio anche in questa realtà.
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Mayu
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Re: Tumore e mare di petrolio

Messaggio da Mayu »

[1] Le tartarughe nei sogni sono in genere funeste. Soprattutto per quanto riguarda la salute. In questo caso conferma una malattia, di difficile o lunga soluzione o, in alternativa, risalente o causata da un passato lontano.

Tra l'altro era nera, sporca di petrolio, che ne rafforza la negatività.

[2] Il petrolio qui rappresenta il tumore nel sangue. È nero e inquina tutto, uccidendo la flora e fauna del mare - la vita.

[3] Le visioni sono come sogni, quindi la logica non funziona. I fiumi che dal mare vanno alla casa rappresentano le arterie. Il mettere dighe che blocchino il petrolio dal salire fino alla casa è il tentativo dei miei aiutanti di impedire che il tumore arrivi al cuore.

[4] I camini intasati indicano spesso che c'è un problema di alta pressione sanguigna, poi confermato dalla figlia.

[5] Gli animali credo rappresentino le difese del sistema immunitario, che sono state abbassate dal tumore.

[6] La marmotta serve a portare forza al malato. Non ne conosco bene i poteri, però c'è da dire che è un animale che va in letargo. Può indicare che bisognerà aspettare la primavera affinché si veda un miglioramento. Magari qualcun altro può dire di più a riguardo.

Essendo la malattia mortale, i Pasuk non hanno voluto alcuna compensazione.
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Pollice Verde
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Re: Tumore e mare di petrolio

Messaggio da Pollice Verde »

Grazie Mayu per le tue condivisioni!
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