Padre e zia, poi negozio di elettrodomestici e auto

L'interpretazione dei Sogni secondo gli Sciamani

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Chaìr
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Padre e zia, poi negozio di elettrodomestici e auto

Messaggio da Chaìr »

I sogni sono invero due.

1)
Il primo fatto a notte inoltrata dopo le 4 circa dove mi ritrovo seduto ad un tavolo della cucina dell'appartamento di sotto dove vivono i miei, però è fatta ancora come quando c'erano i miei nonni vivi (quindi circa 8 o 9 anni fa). Siamo seduti al tavolo e c'è mio padre alla mia destra a capo tavola, io sono seduto alla sua sinistra, di fronte a me c'è sua sorella/mia zia che ride di gusto. Io le parlo del lavoro che non mi piace e lei ride ancora di più.
Lui è contento di me, è taciturno e sembra indifferente, mangia affettato aprendo una di quelle vaschette di plastica che lo contengono.

2)
L'altro sogno è stato fatto di mattina, non ricordo se è la stessa mattina, sto faticando a ricordare i sogni in questo periodo per cui scrivo quel che mi rimane:
viaggiavo in auto ed uscivo da scuola, anzi non ci entravo proprio, era come se dovessi andarci ma evito perché non ne posso più di andarci. La scuola è fatta come è nella realtà la scuola dove andavo un tempo, ma io prendo l'auto perché devo andare al lavoro, così mi ritrovo in sto posto che so che mi devo fermare.
Parcheggio anche se è fatica trovare posto, mi fermo dentro ad un cortile di quello che sembra essere un condominio che per qualche motivo ritengo di avere diritto di parcheggiarci.
Scendo dall'auto ed entro in un negozio di elettrodomestici che appartiene ad una catena dove io lavorai (il mio primo lavoro). Faccio un giro e non compro niente, sembra che io dovessi passare di li in quanto ciò che dovevo prendere non era un elettrodomestico ma informazioni.
Esco e vado nel cortile del condominio che è li vicino, l'auto è stata spostata ma mi sembra normale che sia stata spostata.
Una specie di custode mi indica dov'è ma per risalirci devo pestare un cumulo fangoso che si interpone tra me e lo sportello del lato guida. Per non sporcarmi le scarpe metto il piede destro su uno zaino che è riverso sul fango, sono convinto che sia mio e mi secca calpestarlo ma ci punto il piede lostesso e faccio per salire che finisce il sogno. L'auto è identica alla mia vera auto ed è parcheggiata nelle righe bianche, intonsa, è solo che per salirci devo pestare io il fango.
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Chaìr
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Re: Padre e zia, poi negozio di elettrodomestici e auto

Messaggio da Chaìr »

Addendum al 2:

mi è tornato alla mente che nei mesi passati ho fatto spesso sogni dove mi ritrovavo a lavorare presso detta catena di negozi di elettrodomestici che è appunto stato il mio primo lavoro.
Non li ricordo tutti in dettaglio i sogni con questo tema però mi ricordo l'elemento comune a tutti, e sono stati almeno 4, che è il seguente:

io passavo di li per un non meglio precisato motivo, man mano che scrivo si aggiungono immagini e dettagli ma il nocciolo è identico a tutti in quanto entravo dentro al punto vendita e, per il semplice fatto che ero passato, era come se dovessi riprendere il mio incarico di un tempo.
Il semplice fatto che stavo li non solo mi rendeva idoneo al lavoro ma era come se senza di me non potessero proprio fare.
Mi sento a disagio in quanto non desidero fare quel lavoro ma l'idea che ho è che loro non possano fare senza di me al punto che ad un certo punto rimango solo e sembra che la mia presenza sia determinante.

In una variante io esco dal negozio dopo una strana pantomima con l'ufficio (peraltro è l'unica variante che si è svolta in un ambiente simile a quello vero dove lavoravo, o quantomeno io ero convinto fosse quello li) e per il semplice fatto che scappo e risalgo in macchina esso viene vandalizzato da attentatori che lo devastano e leggo la disperazione nei miei colleghi che si sentono abbandonati.

Poi ho rifatto il sogno identico, ma alla fine anziché scappare arriva l'ora di chiudere il negozio ed io non so come fare per chiuderlo. Cerco di uscire ma diventa sempre più difficile uscire. Ricordo distintamente che un collega mi viene a dire che devo chiudere, io e mi ritrovo improvvisamente che è tutto chiuso ma che io sono chiuso dentro. Però non ricordo come finisce.

In uno dei due è domenica e siccome è domenica io mi arrabbio e vado a cercare il capo per scannarlo vivo perché oltretutto che gli faccio un piacere se ne aprofittano pure ... :D

In un'altra variante il punto vendita è nella mia città ma non è lo stesso dove lavoravo, è in una zona della città nuova (che non esiste) e dove è stato aperto è un luogo particolarissimo che lavora tantissimo ed è indispensabile che ci sia quel negozio, allo stesso modo io divento immediatamente indispensabile e vani sono i miei tentativi di scampare all'incarico. Entro in magazzino passando da una zona privata con un corridoio ed uffici, il magazzino è buio pesto. Io procedo a tentoni ma nonostante non veda assolutamente niente io so esattamente dove si trova il materiale di mia competenza e riesco ad andare avanti e indietro senza problemi. Ad un certo punto esco da dietro, è notte, fuori si svolge un traffico illecito tra i camionisti parcheggiati nel piazzale ma io riesco a non rimanerne coinvolto.

In un'altra variante ancora sono convinto che il punto vendita sia in una città capoluogo di provincia del Veneto che non esiste e che ci si arriva passando prima da Modena e poi da Verona e che rimane tra Verona e Mantova (certo che la mia mente è contorta oppure spiriti se ne aprofittano).
Ricordo che faccio un sacco di km in autostrada per andarci e che giunto in loco è sempre la stessa catena di negozi dove io entro e, una volta entrato, è come se lavorassi li, quindi si ripete il fatto che io ci vado per caso e mi trasformo obtorto collo in un dipendente per il semplice fatto che ci entro.
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