Lavoro e Furetto

L'interpretazione dei Sogni secondo gli Sciamani

Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu

Rispondi
  • Autore
    Messaggio
Salali
Messaggi: 305
Iscritto il: mer 10 nov 2010, 9:43

Lavoro e Furetto

Messaggio da Salali »

Stamane inoltrata ho fatto questo sogno, diviso in 3.
E' lungo, mi scuso, ma non saprei come dividerlo.

1) Salgo su un Autobus fermo, con me altre persone, con cui chiacchero riguardo al lavoro che saremmo andati a svolgere.
Nel parlare salta fuori che ho dimenticato di prendere dei moduli importanti. Uno era un foglio scritto normale, l'altro invece sembrava dello stesso materiale delle lastre ed era titolato tipo "Modulo o Aggiornamento di Contributi" o una cosa simile. Mi allarmo per la mancanza dei moduli e mi consigliano di scendere a prenderli nel negozio di fronte, dato che di li a poco l'autobus sarebbe partito.
Così faccio, con me c'è un'amica. C'è molta gente nel negozio, io parlo, scherzo e rido. Arriva il mio turno, mi preoccupo che l'autobus possa partire. La commessa chiede se l'autobus non stia per partire le rispondo ironica, ridendo "si in teoria doveva partiremezz'ora fa".

Mi accorgo che viene messo in moto, il negozio ha tante vetrate e si vede la strada, la mia amica si era già avviata.Corro. L'Autista tramite altoparlante, posto sull'autobus, avvisa dell'imminente partenza. Salgo nel mentre e poco dopo l'autobus parte.

2) Quì cambia brevemente scenario. Mi trovo di notte, nella piazza della mia città. C'è una grande fontana (anche in questa realtà c'era fino a qualche anno fa e poi è stata spostata in un'altra piazza). Sono li davanti e parlo con una persona, dicendole di quanto amore senta dentro per mio nonno (che non c'è più) e che mi viene da piangere, non di dolore ma di gioia.

3) Di nuovo cambia scenario che si ricollega al primo.
Sono in un ufficio. Sono una segretaria che dev'essere assegnata al nuovo capo. Di lì a poco lui arriva. Io traffico con delle carte, sono agitata per questo nuovo lavoro e spero di non sbagliare. Prendo uno sbianchino dall'ufficio del capo, mi serve per cose non importanti. Dimentico di riporlo, lui si cambia la camicia bianca e mentre torna lo vede sul mio tavolo, lo riprende e mi fa un'osservazione.
Subito gli dico che non l'ho usato per la correzione di moduli importanti, dicendo questo li alzo con la mano e glieli mostro. Non sembra interessato.Poi torna alla mia scrivania e mi dice qualcosa, intanto io sto riponendo delle carte in una di quelle cartelle trasparenti e gli dico che è sbagliato giudicare le apparenze.

Esco dall'ufficio, che è nella piazza dove abitano i miei (anche in questa realtà), situato dove c'è la Chiesa (che c'è in questa realtà).

E' notte, con me ci sono due ragazze (due ex compagne di classe delle medie), chiedo loro da che parte vanno, sono in cerca di un passaggio per andare dove in teoria sono andata con l'autobus (nella prima parte del sogno) a Limbiate. Loro mi dicono che stanno andando a Monza per "quella pizzata tra alunni" io sono sorpresa perchè non lo sapevo e resto male per il mancato invito. Mi chiedono invece cosa devo fare io e gli dico che andrò a casa, indicando il palazzo dei miei. Le vedo allontanarsi lungo la strada.

Vado verso la casa dei miei e citofono. Sbaglio e prendo dentro anche il bottone di un altro che risponde, la voce è profonda, di un uomo, evidentemente aspettava qualcuno perchè dice "aaah finalmente mi hai riportato il mio furetto" sembra divertito, nel frattempo si sovrappone anche la voce di mio padre che chiede chi è. Io non dico nulla, mettono giù e ricitofono a casa mia. Visualizzo mia madre che sparecchia la tavola e dice a mio padre "ah come mai così presto? non ci è andata poi".

Entro nell'atrio, poi nell'ascensore, girandomi, mentre le porte dell'ascensore si chiudono vedo un grosso furetto (alto come un bambino) fuori dalla porta d'ingresso del palazzo (che è in vetro e ferro anche in questa realtà) è bianco con della stoffa rossa legata sul corpo e mi pare un guinzaglio, è in piedi con le zampe anteriori poggiate alla porta e mi guarda, sembra voglia dirmi qualcosa o chiamarmi.
Le porte si chiudono e mi sveglio.

In un punto, non so dove collocarlo, forse prima del lavoro, c'è anche una scena dove sono a casa dei miei ed io me la prendo con mio fratello dicendogli che non apprezza mai quel che faccio per lui e i miei appoggiano le mie lamentele rimproverandolo a loro volta.
Rispondi