Fuga

L'interpretazione dei Sogni secondo gli Sciamani

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GiuB90
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Iscritto il: dom 4 mag 2014, 11:38

Fuga

Messaggio da GiuB90 »

Vi racconto un sogno di stanotte.
Lo copio incollo da come stanotte l'ho scritto, ancora tremante, per non scordarlo.

Ti rincorrevo...perché tu te ne stavi andando da me....
e non riuscivo a parlarti: tu che andavi via, cellulari che si scaricavano, io che dimenticavo come si rispondesse alle chiamate.
Immagini di te ovunque irraggiungibili e io che non riuscivo a sfiorarti...e che continuavo a piangere per questo.
Ero figlio di due madri e a casa mia c'era una festa. Della prima madre non mi fidavo, la seconda fuggiva da me ogni volta che la imploravo.
Tutte e due mi mentivano ed in qualche modo sapevano qualcosa che dovevo sapere e che mi avrebbe permesso di prenderti...o di lasciarti andare.
Poi ricevo una chiamata ed era un tuo amico (non so veramente chi fosse perché poi l'ho visto in viso)
che mi faceva sentire una vostra conversazione appoggiando il telefono col vivavoce su un tavolo.
E tu ridevi e giocavi con lui con malizia...toglimi l'orologio...dai devo andare...e ridevi...e sapevo che lo toccavi.
Sentivo solo la tua voce. E svuotato imploravo a voi dall'altra parte di prendere il cellulare e dirmi che stava succedendo, di smetterla.
Poi tutto finiva.
Ero in una strana Castelfidardo e ad ogni casa c'era un morto, lo sapevo e non sapevo come.
Andavo in un ristorante e lì incontravo Virginia cresciuta (5-6 anni): una bel viso ma deforme, senza spalle, solo un lungo collo e due mani microscopiche attaccate ai seni.
Non ricordo cosa dicessi o dicesse. Ma mi riconosceva (nonostante non l'avessi vista crescere) e mi saltava al collo dalla gioia ed io ero felice per un secondo e l'ascoltavo e la baciavo.
Poi tornavo a casa. Abitavo nella casa dei miei nonni (quella di mio fratello) ma prima della ristrutturazione.
Abitavo da solo, ma Mat era poco distante e in quel momento era lì. Parlavo di te...
E lui
se ne andava
se ne andava
[prima di "Poi tutto finiva"]
mi ritrovavo ad una festa in un castello
mangiavo e bevevo e pensavo a come raggiungerti.
Poi ti ho vista...eri tipo un'animatrice ed io passavo fra i bambini per raggiungerti e con la sigaretta facevo scoppiare per sbaglio tutti i palloncini uno ad uno al passaggio.
Tu acuitevi la testa e ti allontanavi, con espressione seria e senza amore alcuno e io correvo più in fretta.
Ti rintanavi in una specie di sottoscala dove poi uscivi...insieme al tuo amico di prima. Io ti prendevo mentre lui dandoti una pacca ti diceva "parlate che può darsi che questa volta facciate il botto"...non so che voglia dire.
io incominciavo a parlare ma tu te ne andavi dicendo che sapevi che avevo una relazione con un'altra (io nel sogno sapevo che non era vero).
ti dicevo che chiunque ti avesse raccontato una cosa simile stava mentendo, ma non volevi sentire ragioni e continuavi a scapparmi ed io a cercare di raggiungerti ogni volta dicendoti che non era vero e implorandoti di restare ad ascoltarmi.
continuavo anche a chiederti se quella che avevo sentito al cellulare fosse stata una registrazione del passato per ferirmi o una cronaca del presente per uccidermi e sbeffeggiarmi nel farlo.
Tu riuscivi ad andartene. Io piangevo disperato e lasciavo la festa in macchina raggiungendo castelfidardo
mat se n'era andato
tu mi chiamavi al cellulare dopo che io avevo fatto mille tentativi senza trovare risposta. Vista la chiamata stavo male perché la tua immagine (del profilo? del Contatto? Insomma quella che mi faceva vedere il cellulare quando mi chiamavi) era cambiata: anzi che "la solita" (non so quale fosse nel sogno) ne avevi una con un filtro rosso, molto rosso che ti rendeva quasi a pastello ed era il tuo viso di 3/4 in orizzontale che guardava verso il basso con occhi socchiusi.
provavo a risponderti ma dimenticavo il mio codice e alla fine il cellulare smetteva di squillare.
ti richiamavo ma nel chiamarti squillavano il fisso di casa ed un cellulare fuori.
Andavo a vedere ed era una signora con altre persone (i vicini) che teneva in mano il cellulare che squillava e quando aprivo commentavano qualcosa tipo "chissà se la signore..." " magari la caldaia..." "più che altro è quello..." guardando le scale che portavano al piano di sopra che si intravedevano dalla porta.
Quando me ne accorgevo mi paralizzavo di paura perché al piano di sopra non ci avevo mai più messo piede da quando ci era morto soffrendo mio nonno materno (storia vera questa...).
poi mi giravo e vedevo una luce strana, verde da neon chiari da ospedale che illuminava altrettanto strane apparecchiature.
Di fianco a me ora c'era una tizia che mi diceva che sopra (apparentemente il piano era sigillato da una specie di muro) era morta una signora (in ogni casa c'era un morto ed io lo sapevo) ma non riuscivano a raggiungerla ed era come se tutti sapessero che fosse morta ma non avendola mai vista nessuno volessero scoprire se fosse vero o meno. Quella tizia era una ricercatrice e aveva montato le apparecchiature al muro per controllare che non uscissero delle "sostanze" (non so cosa) da un anno a quella parte.
Chiedevo se ne fossero uscite e lei mi sorrideva, guardava in basso (non mi ha mai guardato in faccia, sempre di spalle a guardare il muro o con il viso basso) e diceva: 716 (o 761 non ricordo bene).
Poi il sogno finiva con me che mi giravo verso la casa terrorizzato perché sapevo di averti persa.
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