In questo Rito, in un luogo nella Natura apriremo le Porte che aprono la strada verso il Mondo dei Morti.
Faremo delle offerte agli Spiriti che custodiscono i defunti e sorvegliano le Porte affinché Spiriti dei Morti non tornino sulla Terra né, cosa ancora più pericolosa, i vivi vengano attratti verso l'Oltretomba.
In un Viaggio Sciamanico, guidato da Tsunki - sciamano Shuar - e dai suoi apprendisti, potremo incontrare i nostri cari defunti, che potranno dare a ciascuno conforto, sollievo, aiuto e anche visioni per il nostro futuro. Perché i nostri Antenati, genitori, congiunti, zii o più indietro, ci amano anche dopo la morte e vogliono sostenerci e aiutarci.
Ma l'incontro coi Defunti non è solo per questo.
Il mondo moderno rifiuta la morte come rifiuta la vecchiaia, anticamera della morte, e rifugge il dolore.
Questo ci fa dimenticare che la morte non è solo sofferenza, è anche la premessa della nuova nascita.
La morte ripulisce e purifica: se noi esseri viventi non morissero, non potrebbero nascere nuovi piccoli, nuovi bambini: come potrebbero? Il mondo in pochissimo tempo sarebbe saturo e la vita si autodistruggerebbe!
Allo stesso modo non possiamo cambiare e introdurre novità nella nostra vita se non abbandoniamo e lasciamo morire quello che è vecchio e ha fatto il suo tempo.
Tutto ciò è il riflesso di un legame spirituale più profondo: la Morte non ha solo il Potere del Lutto, ma anche quello della Fecondità e della Vita che nasce.
Per questo in tutto il Mondo antico, le Dee dell'Oltretomba, come Cerere, erano anche Dee della Fecondità e del Raccolto.
Nel Rito quindi l'incontro coi Defunti purificherà la vita di ciascuno di noi e porterà il seme di nuova vita, la nascita di bambini per chi li desidera, o invece nuove imprese feconde e nuovi cammini di vita per gli altri.
A chi ha bambini piccoli il Potere di Ayumpum e degli Antenati porterrano ai figli la forza di crescere nel modo migliore e la capacità di creare un futuro meraviglioso.
La data di questo Rito non è casuale.
Questi Riti per ragioni che vi verranno mostrate si tengono sempre in autunno e in particolare, nel Sud dell'Europa, dove noi siamo, proprio in questi giorni: era infatti intorno al 4 ottobre che gli antichi Romani tenevano il Rito del mundus Caereris, quando le Porte per l'Oltretomba venivano aperte!
Ayumpúm è, nello sciamanesimo Shuar (Amazzonia) uno Spirito dal doppio aspetto, maschio e femmina. Da una parte è un guerriero ed è il dio della Morte, dall'altra una donna sapiente che è la Dea della Nascita.
Ayumpúm è uno degli Arútam, gli Esseri supremi ognuno dei quali è manifestazione di un Potere divino che permea tutto l'Universo.
Gli Arútam si presentano ai nostri occhi spesso come Forze della Natura, quale il Fulmine, o si materializzano in Animali, come il possente Giaguaro o il rapidissimo Colibrì.
Per questo incontrare un Animale nel bosco può trasmetterci Potere, avvisarci di qualcosa o essere un'esperienza che ci cambia la vita.
Ayumpúm invece si manifesta portando la Morte agli esseri viventi e al contempo portando le nuove nascite.
Il dio guerriero taglia il filo della vita con il suo machete, mentre la dea della nascita custodisce in una pentola di terracotta il nuovo nato.
Il dio e la dea sono solo due aspetti dello stesso Essere, dello stesso Arútam.
Durante il Rito:
-- faremo un Viaggio Sciamanico per incontrare i nostri Defunti, e ricevere in dono da essi conforto, sollievo, aiuto e anche visioni per il nostro avvenire.
-- il Potere dello Spirito della Morte e della Nascita, Ayumpum, insieme ai nostri Antenati donerà il tipo di Fecondità più adatto a ciascuno: per alcuni la nascita di un bambino, per altri Forza e un promettente avvenire ai figli ancora piccoli, per altri ancora la feritlità delle nuove imprese o la possibilità e la fortuna di iniziare una nuova vita. E per qualcuno, forse, anche tutte queste cose insieme!
-- impareremo a conoscere il Potere della Morte e della nuova Nascita e a lasciare che scorra nella nostra vita permettendo a ciascuno di aprirsi al cambiamento e al rinnovamento.
-- coloro i quali hanno sufficiente esperienza sciamanica impareranno a viaggiare nel Mondo dei Morti e potranno farlo anche da soli quando sarà necessario per se stessi o per fare una curanderia sciamanica.
Il Rito è aperto a chi abbia già un pur minima esperienza sciamanica.
Può partecipare:
Se non avete i requisiti di cui sopra, ma credete di avere sufficienza esperienza sciamanica, scrivete a eventi@sciamanesimo.org
Il Rito è rivolto a chi voglia onorare i propri Morti, a chi desideri da loro conforto, aiuto e visioni per il futuro, a chi voglia rinnovare la propria vita e iniziare - o ha appena iniziato - nuove imprese. È anche rivolto a chi voglia avere un figlio o stia per averlo o abbia bambini piccoli.
Il Rito non è invece orientato alla curandería (terapia sciamanica)
I Riti si terranno in un posto bellissimo, immerso nella Natura vicino a Lugano in Canton Ticino (Svizzera). Il luogo esatto sarà comunicato direttamente agli iscritti.
Inizieremo sabato 3 ottobre alle 9.30 di mattina. Termineremo domenica alle 13 circa.
La quota per partecipare al Rito è di 195 CHF (circa 174 euro), pasti inclusi.
Ma non è incluso il pernottamento, V. più sotto.
Il pernottamento costa 30 CHF (ca. 26 euro) p/p, inclusa la prima colazione, incamerate a 6 letti.
È disponibile anche una camera doppia a 45 CHF (ca. 40 euro).
L'evento è residenziale e il soggiorno in loco è necessario per mantenere la necessaria unità e calma durante i Riti e le visioni sciamaniche.
Il pranzo di sabato è incluso nella quota di partecipazione. Nel pomeriggio-sera si tiene il Rito principale, per il quale è richiesto il digiuno.
Per iscrivervi è necessario inviare un acconto di 150 CHF (1).
Le iscrizioni saranno chiuse appena raggiunto il numero massimo e comunqueentro le ore 18 di sabato 26 settembre.
I Riti saranno condotti da Francesco Tsunki, sciamano e curandero Shuar (Amazzonia).
Come sempre, parte del ricavato servirà a sostenere il popolo Shuar (noto un tempo come Jíbaro), detentore di una delle più importanti culture sciamaniche del mondo e che si sforza di conservare le sue tradizioni continuando a vivere di caccia e orticoltura sarchiata nella selva Amazzonica.