La Paura

 

Buenas Noches,

Ho deciso di fare questo Cerchio sulla Paura, perché la paura che ha dimostrato la gente in questa pandemia è decisamente eccessiva e, se dico questo, mi danno tutti contro dicendo che sono insensibile verso la sofferenza delle persone.

Non si tratta di questo, io ho avuto due polmoniti negli ultimi tredici anni e anche come età, sarei in una fascia non proprio ottima, quindi potrei essere a rischio se mi ammalassi di questo Coronavirus, potrei anche non venirne fuori e so cosa si prova ad essere malati; essere malati nei polmoni che è proprio la cosa… una delle cose peggiori, perché i polmoni sono la sede della vita e del terrore della morte.

E inoltre, la prima polmonite l’ho presa nel deserto Australiano, quando cercavo una Visione di Potere e mi sono ritrovato a passare la notte nel deserto, senza neanche una coperta; e nel deserto, di notte, fa estremamente freddo, quindi, senti proprio “El frio de la Muerte” – “Il Freddo della Morte”. So bene cos’è.

Tanti anni fa, sono stato morso da un serpente, sono stato tra la vita e la morte. Sono stato malato due mesi, non si sapeva se avrei recuperato l’uso di una gamba; che forse i nervi erano stati lesionati e, d’altra parte, non avevo avuto cure mediche, infermeria era troppo lontana, sarei morto prima di arrivarci.

Quindi sono stato curato dai Nativi, con le erbe.

Conosco la paura della morte e conosco la paura che si ha nella Selva che è piena di pericoli. La Selva è estremamente piena di ogni sorta di tremendo pericolo.

Il morso di serpente era la causa più elevata di mortalità maschile, al tempo, tra i maschi; perché andavano a caccia.

Però la paura che si ha qui, di fronte a questo Virus… è eccessiva.

Ed è chiaro che per coloro che si ammalano, o peggio ancora, per i familiari di quelli che si ammalano è una tragedia, certo. Ma anche il cancro lo è! Però la gente non ha tutta questa paura del cancro. Esiste una paura atavica delle epidemie che prende alla sprovvista e suscita un enorme terrore.

Ma le epidemie ci sono anche nella giungla.

Ho vissuto un periodo a Macas, quando c’era un’epidemia di Dengue; una febbre che è molto più terribile del Coronavirus. La gente aveva molta paura, sì certo, ma non più di tanto e continuava la vita di sempre. Come mai?

Anche la gente di sessant’anni fa, durante l’Asiatica, aveva paura, ma continuava più o meno a vivere. Ci sono stati dei lockdown, come ci sono durante le forti epidemie ma limitati, senza un terrore estremo che ha chiuso tutto il mondo e spaventato la gente, al punto da rinunciare a tutte le proprie libertà, ad accettare l’eliminazione delle libertà personali, dello svago, di tutto, per quanto era forte la paura.

Ora, questa è una paura eccessiva, fuori controllo. La paura troppo forte è pericolosa.

Anzitutto, nella giungla, la paura è strettamente necessaria. Strettamente necessaria perché ci sono un sacco di pericoli; un po’ di paura devi averne. Da bambino devi imparare ad aver paura dei cobra, o di altri serpenti velenosi, altrimenti ti metti a giocare con un serpente velenoso e non diventi neanche adulto.

Ma noi viviamo in un mondo estremamente protetto. E in un mondo estremamente protetto, hanno vita migliore quelli che sono incoscienti e non hanno paura di niente, di quelli che hanno troppa paura.

Il motivo è semplice, la paura ha come un odore e in effetti ti cambia l’odore della pelle; gli animali la sentono. Se nella giungla tu ti trovi vicino ad una bestia feroce e lei sente che tu hai paura… ti attacca, se non sente che tu hai paura… non ti attacca. 

Lo sente dall’odore della tua pelle. Ti attacca perché, se tu hai paura, vuol dire che sei debole, se sei debole… sei una facile preda, se non hai paura allora, forse, sei pericoloso.

Tutti gli animali fanno questo ragionamento – chiamiamolo ragionamento – automatico, qui.

Uno dei segreti dello Sciamanismo è che le disgrazie, le avversità, le malattie, sono come belve nella giungla, si comportano nello stesso modo; è molto semplice.

Che vuol dire? Vuol dire che, se tu hai paura, ti attaccano.

Fateci caso, le persone molto paurose hanno, solitamente, una vita sfortunata. Le imprese gli vanno regolarmente male e gli capitano spesso anche delle disgrazie vere e proprie, perché hanno paura e quindi attraggono tutti i predatori.

Li sentono deboli e li attaccano.

Perciò accorgersi che le persone sono molto, troppo paurose, immediatamente fa scattare un campanello d’allarme, perché questo innanzitutto attira sfortuna.

 

E come mai le persone sono troppo paurose?

Le persone sono troppo paurose, non per colpa loro, dipende dalla vita che ognuno ha condotto. Sono troppo paurose, perché non sono abituate ad avere paura.

Noi viviamo in un mondo estremamente protetto – l’ho detto – dove, addirittura, I bambini non si sbucciano neanche più le ginocchia, perché quando vanno in bicicletta sono bardati come astronauti e non possono essere lasciati soli, neanche cinque minuti, se no si viene accusati di abbandono di minore.

Quando io ero bambino, sono caduto da un albero sul quale mi ero arrampicato ai giardini, durante il doposcuola – c’era la scuola che durava anche di pomeriggio – insieme con un compagno, siamo cascati tutti e due e lui, che era più grasso, più pesante, si è rotto una gamba, io mi son fatto male ma niente di grave.

Tu pensa, se oggi si rompe una gamba un bambino, mentre è a scuola con un educatore, ai giardini pubblici con un educatore, viene fuori un’interrogazione parlamentare, probabilmente.

Non ci sono più pericoli nel nostro mondo, quasi niente ma io che sono un vecchio sciamano rompiscatole, lo dicevo da un sacco di anni che un mondo in cui non ci sono pericoli è pericoloso, in realtà, paradossalmente, un mondo senza pericoli è pericoloso, perché non appena arriva un pericolo vero, anche non molto grave, la gente va fuori di testa, diventa vittima della paura. E infatti è quello che sta, appunto, succedendo no?

Le persone sono troppo protette, troppo viziate, abituate ad una situazione molto tranquilla e, quindi, il primo pericolo rischia di scardinare tutto.

So che sembra bello vivere una vita estremamente protetta, senza pericoli e chi vi viene a dire che – io lo sto dicendo da anni – che bisogna prepararsi perché così non va tanto bene, viene preso per un gran rompiscatole. Come i vecchi monaci medievali che andavano a dire alla gente “ricordati che devi morire”, eh insomma me la sto godendo e mi diverto, dire “ricordati che devi morire” ….vai anche a quel paese!

Certo, però, se uno vive tranquillo, a bordo piscina, passando la sua vita a non far niente e mangiare manicaretti succulenti, perché se lo può permettere, io sento la necessità di dire che, però, così si ammalerà; gli verrà mal di fegato, gli verrà la pressione alta, gli verranno dei problemi di artrosi, muscolo-scheletrici vari e che, quindi, forse… dovrebbe mangiare meglio, un po’ più sano, un po’ meno e fare attività fisica.

Ed è un po’ la stessa cosa che capita al mondo moderno, e questo del Coronavirus è un grido di allarme. C’è stata una situazione di panico, che ha contagiato perfino i governanti, o almeno così sembra.

Almeno in alcuni paesi, almeno… in Italia, Canton Ticino, insomma, altri paesi sono rimasti più equilibrati; è stata contagiata, moltissimo, l’Europa ma non contagiata a livello di Coronavirus, contagiata proprio dalla paura.

Contagiata dalla Paura.

Ma come mai? L’ho detto, la paura in realtà non è in sé stessa un nemico, no? La paura è un alleato, perché, nella giungla, tu hai bisogno di aver paura. Un pochino di paura devi averne, perché la paura ti trattiene dal ficcarti dentro un grave pericolo, in una certa misura; perché lì ci sono molti pericoli.

Ma allora quelli che vivono nella giungla, che hanno molti motivi per aver paura, dovrebbero essere molto sfortunati? No, non lo sono, perché loro controllano la paura; hanno paura ma non più di tanto. Questo perché, proprio perché vivono in un mondo pericoloso, sono abituati ad aver paura.

Vedete, la paura ha un punto debole, ci si abitua ad aver paura e ci si stufa anche di aver paura.

Adesso a Lugano, fino ad una settimana fa, non si vedeva nessuno per strada, c’era il deserto, adesso, ci sono di nuovo le code ai semafori, c’è un via vai di gente.

Eppure la gente ha ancora paura del Coronavirus, ne ha ancora paura, sì. Così risulta, anche dalle inchieste sui giornali, ma si sta abituando ad aver paura, a convivere con la paura.

Questo è un interessante punto debole della paura. Alla paura ti abitui e, quando ti ci abitui, questa… s’indebolisce.

C’è un’altra cosa buona che, la paura, in un momento di terrore generale, come questo… viene allo scoperto.

Cosa intendo dire con questo? Che la paura ha la sua forza nel vivere nell’ombra, no? Ho detto che quando io ho incontrato lo Spirito dell’epidemia…. appariva come una Pantera. La Pantera vive nell’ombra, tu non la vedi, perché si muove di notte ed è nera e ha il passo felpato. Non riesci a vederla.

 

Noi, spesso siamo afflitti da molte paure che non vediamo, ma che – come un odore – si diffondono e le belve le sentono, sentono l’odore e ci attaccano. Noi non vediamo niente. Non sappiamo neanche, spesso uno non è consapevole di avere paura, ma questa situazione fa venire la paura allo scoperto.

Spesso uno non è consapevole di avere paura… anche perché si vergogna di avere paura e questo aiuta la paura. Siccome ti vergogni delle tue paure, le tieni nascoste anche a te stesso. Non riesci neanche a capire che cosa esattamente sono, stanno nell’ombra, eviti di pensarci e più stanno nell’ombra… più diventano forti.

Una donna mi diceva – una donna giovane, sana, non ha parenti anziani o di categorie a rischio, quindi lei non aveva nessuna paura del Coronavirus, però a forza di leggere titoli sui giornali, sul Coronavirus, le sono cominciati a venire degli attacchi di paura. Ad un certo punto, lei ha letto un titolo – che era anche un titolo gonfiato – che le ha suscitato un senso di paura, ma poi ha detto: fermandomi a riflettere, mi sono resa conto che non era quella la mia paura, ho creduto di aver paura del Virus ma no. In realtà, aveva come destato un’altra mia paura, che stava dentro di me e che io ho attribuito al virus, appunto. Questa è una cosa che è molto vera. La paura è come un odore, ho detto e, come un odore… si diffonde, passa da una cosa all’altra.

Adesso il Coronavirus la catalizza, attira tutte le paure che voi potete avere, si fondono tutte nella paura dell’epidemia; perché è una paura accettata socialmente, anzi istigata socialmente, incoraggiata. 

Tutte le paure, di cui uno si vergogna, si fondono, si mettono al seguito di questa Grande Paura finalmente accettata, ma questo è un vantaggio: è un vantaggio perché, in questo modo, la paura viene allo scoperto. Voi potete seguire le tracce della paura, le tracce della Pantera e vedere da dove arriva davvero la paura.

Potete aver paura del Coronavirus ma, in realtà, la vostra paura arriva da un’altra parte, da un’altra cosa di cui non vi siete mai accorti di avere paura e che invece è quella che attira la sfortuna nella vostra vita.

È un momento molto favorevole. Questo è un altro segreto sciamanico che abbiamo detto, anche in un altro video Nel male sta nascosto il bene e nel bene sta nascosto il male”.

Nella disgrazia della Pandemia e nella disgrazia della grande, eccessiva paura, sta nascosto, dentro, il regalo… che la paura così però esce allo scoperto. Se ne possono seguire le tracce e si può capire, realmente, quale paura è, la si può smascherare e vedere la sua vera identità, nella propria vita e la si può superare.

E questa è una cosa molto buona ed è per questo che voglio fare questo Cerchio, proprio adesso, senza aspettare; lo faccio con poco preavviso, proprio perché bisogna farlo prima che la gente si abitui troppo alla paura, prima che la paura decresca, prima che cessi il lockdown, prima che le persone si tranquillizzino, perché adesso è il momento in cui la paura è visibile e può essere…. combattuta e vinta.

In quanto, lo ripeto ancora, la gente di questa società, di questa Europa in particolare, è davvero troppo, troppo, troppo paurosa.

Questo non è soltanto un pericolo individuale. La paura non suscita soltanto nella tua vita, nella mia, nel singolo individuo, l’attacco di belve che portano sfortuna, disgrazia, imprese che vanno male etc. Questo lo fa certamente, ma non fa soltanto questo. Quando tanta gente ha paura, quando si riesce ad avere la paura diffusa in tante persone, come in questi casi qui, di una paura sociale…allora arrivano belve più grosse.

Arrivano belve più grosse che possono approfittarne per stravolgere la vita delle persone. Le situazioni di paura sono quelle in cui, per esempio, si possono eliminare le libertà personali e ci sono molte forze, adesso, che sicuramente vogliono farlo.

I regimi totalitari, spesso, si affermano in una situazione di paura generalizzata.

All’inizio degli anni ’20, c’erano forti scontri di piazza, sono completamente diverse, nessuna pandemia, però c’era stata! C’era stata la Pandemia della Spagnola… Gravissima. Dopo la prima Guerra Mondiale…. Gravissima.

La gente, quindi, era fortemente provata; perché, dopo la Guerra, trovarsi un’epidemia cento volte più grave di questa qui, perché colpiva anche la gente giovane e sana, anzi, colpiva, prevalentemente, la gente giovane e sana! Una cosa terribile, la Spagnola.

Non si sa neanche quanti morti abbia fatto nel Mondo, tra i cinquanta ed i cento milioni, dicono e quindi…

In Italia ne ha fatti meno di un milione, però è una bella cifra, confrontata con i morti da Coronavirus.

E c’era stata la prima Guerra Mondiale, e c’era stata la pandemia di Spagnola, c’erano gli scontri, violenti, tra i sostenitori del Bolscevismo – come veniva chiamato allora – cioè del Comunismo, perché c’era appena stata la Rivoluzione in Russia e i fascisti che si opponevano. Molti avevano paura di una rivoluzione Bolscèvica – come si diceva allora – cioè Comunista, in Italia; in questo clima di paura, perfino il Re – Capo di Stato – il Re ha avuto paura e ha dato il Governo a Mussolini.

Mussolini non ha preso con la forza il Governo, l’ha preso con la paura.

Quindi la paura è un momento in cui le libertà personali possono sparire perché la gente può essere disposta a rinunciarvi.

Vedete che la gente ha già rinunciato ad un sacco di libertà nel periodo del lockdown e qualcuno, se le situazioni di paura si prolungano o si ripetono,  può convincere le persone che è opportuno eliminare le libertà per il bene comune.

La paura, ripeto è molto pericolosa e ci sono anche molti altri pericoli legati alla paura, in questo momento storico, che non ho voglia di raccontare in questo video – ne parlerò in un altro video – ma è il momento, secondo me, di cercare di aiutare tutti a vincere la paura per essere più forti e, quindi, non cadere vittima delle belve, né nella tua vita privata né nella vita pubblica.

Ecco. E qui, per ora, ci fermiamo.

Gracias a todo el Mundo.

Buenas Noches.

 

SUTSI, LA PAURA!
come conoscerla, come vincerla
(Cerchio online: 25 – 26 aprile 2020)

https://www.sciamanesimo.org/eventi/sutsi-la-paura