Sofferenza e insuccessi di origine famigliare

Buenas tardes.

Forse, penserete che voglia parlarvi del COVID-19 e del ritorno della Pantera e, invece, no es así.

Affronteremo questo argomento ma fra qualche giorno, in un altro video.

Oggi, invece, mi preme parlare di un argomento che avevo anticipato già nello scorso Cerchio, quello degli Antenati e anche in un altro video; ossia che, dopo l’Estate, mi sarei voluto occupare di problemi di malattia, sofferenza, o insuccessi ripetuti, o sfortuna… dovuti a motivi famigliari.

Questo può sembrare molto ovvio e uno può pensare a: “una madre opprimente, o molto protettiva che fa sì che il figlio abbia problemi, poi, di rapporto con le donne perché la madre lo ha, di fatto, castrato; o insuccesso sul lavoro per la stessa ragione”. Oppure, “una figura paterna troppo ingombrante; un modello troppo difficile da eguagliare che pure spinge all’insuccesso”. 

No, niente del genere che si possa leggere in modo psicologico.

Perché, le questioni di cui mi voglio occupare,  qualche volta possono anche riguardare lo stretto nucleo famigliare: madre, padre, fratelli ma, di solito, risalgono ai nonni, bisnonni, trisavoli o anche più indietro e, naturalmente, non puoi avere problemi di relazione con una trisavola, no? Non l’hai neanche conosciuta.

Facciamo subito un esempio:

“Una donna che sposa, per amore, un uomo che la picchia ma anche la madre aveva sposato un uomo che la picchiava e, anche la nonna, aveva sposato un uomo che la picchiava”.

Beh, qui la matrice psicologica è evidente, no? è la solita storia che “una ragazza finisce sempre per sposare il proprio padre – cioè qualcuno che somiglia al padre – e, quindi, siccome il modello paterno  è di un uomo autoritario e violento, finisce per sposare un uomo che, magari, sembra diverso dal padre ma in realtà… è autoritario e violento”.

Eh è semplice, la natura psicologica è chiarissima e del tutto soddisfacente, no?

Si, peccato che è sbagliata.

Perché dico che è sbagliata? Beh, anzitutto, gli antichi al tempo, non so, della Controriforma avrebbero detto del tutto diversamente. Avrebbero detto che: “le donne della famiglia hanno/ sono inclini a farsi possedere da Satana o dai suoi demoni e, questa inclinazione, viene da una loro, probabilmente, indulgenza connaturata – quindi ereditaria – alla lussuria ed alla lascivia. D’altra parte si erano sposate anche per amore e l’amore è legato alla passione, quindi lascivia.

E, naturalmente, i mariti sentendo che le mogli sono, in qualche modo, possedute da Satana – e infatti sono anche disobbedienti, segno tipico di possessione diabolica – le battono per scacciare via i demoni dal loro corpo”.

Una lettura altrettanto perfetta. 

Beh qualcuno mi dirà, naturalmente, che: “la lettura moderna è molto più sensata di quella antica”; ah si, per noi! Per gli antichi è molto più sensata la loro.

La nostra, ci sembra sensata perché risponde all’immaginario moderno psicologico.

Mentre l’antica era sensata, per loro, perché rispondeva al loro immaginario, in cui, il Mondo era diviso nel bene e nel male; il bene dominato da Gesù Cristo, il male da Satana ed il sesso apparteneva, soprattutto, al male.

Eh ma qualcuno, naturalmente, mi opporrà che: “noi antichi siamo più saggi, abbiamo più conoscenza… Noi moderni – scusate – siamo più saggi, abbiamo più conoscenza degli antichi e, quindi, la nostra lettura è migliore”. 

Ah, davvero siamo più saggi?

Si, cioè, c’è un’evoluzione progressiva nel tempo? Ehm bello, si, molti ci credono ma non è vero neanche questo.

Basta pensare… Controesempio: il sesso.

Noi moderni siamo molto disinvolti, riguardo al sesso, c’è molta tolleranza sessuale; è stata sdoganata anche l’omosessualità che era sempre stata condannata; è accettata la promiscuità sessuale e, spesso è anzi, incoraggiata. Al tempo della Regina Vittoria, dell’età Vittoriana, o della Controriforma, il sesso , invece, doveva essere imbrigliato; era considerato qualcosa di, tendenzialmente, maligno; era meglio farlo soltanto per procreare; l’omosessualità era, assolutamente, stigmatizzata come peccato gravissimo.

E noi siamo più saggi di loro.

Eh già! Ma…  nell’Impero Romano, la sessualità era molto libera, c’era: un’enorme promiscuità sessuale; un’enorme tolleranza da questo punto di vista; anche l’omosessualità era, assolutamente, tollerata e, quindi, loro erano più saggi di quelli della controriforma che, però, sono meno saggi di noi.

Forse gli antichi erano, addirittura, più saggi di noi perché avevano più disinvoltura riguardo al pudore. elle Terme andavano insieme uomini e donne ed erano totalmente  nudi e facevano il bagno insieme etc.

Quindi…

Non è affatto vero che c’è un’evoluzione continua.

Allora, la visione che hanno quelli della Controriforma, riguardo alle donne – nonna madre figlia –  che vengono picchiate è altrettanto accettabile di quella moderna psicologica.

Mi si dirà, naturalmente, che “forse i moderni non sono più saggi degli antichi ma hanno maggior conoscenza”.

Quindi noi, oggi, “abbiamo la conoscenza scientifica e la psicologia, che è una scienza, ci dice che le cose stanno così e, naturalmente, una scienza è molto più… ha maggior autorità di una credenza religiosa”.

Eh sì.

Potrei anche essere d’accordo peccato, però, che la psicologia non è una scienza.

Cioè, non è una scienza Galileiana che ti può dire che “se prendi un peso di piombo e lo lasci cadere, da una torre, cadrà/aumenterà la sua velocità con un’accelerazione di 9,8 m/s²; e sarà sempre così”.

E chiunque…

Questa affermazione scientifica è inconfutabile. Perché inconfutabile? Perché chiunque può provare ed otterrà sempre questo risultato, si può misurare; quindi chi la confuta, chi prova a negarlo è fuori di testa.

Ma questa è la scienza Galileiana ma la psicologia non è scienza; non fa previsioni su… non è in grado di prevedere come cadrà un pezzo di piombo da una finestra. 

La psicologia non è in grado di prevedere niente del futuro; è in grado di prevedere il passato.

Sì, il passato lo prevede benissimo. Per esempio: “può spiegare quello che è successo riguardo alle tre donne che adorano i mariti che le picchiano”; a posteriori ma ….a spiegare il passato sono capaci tutti.

Voglio dire, anche la teoria dei “diavoli che possiedono  le donne” spiega il passato, spiega quello che è avvenuto. Nessuna delle due è in grado di fare previsioni sul futuro, ovviamente ma il passato lo spiegano entrambe.

Ecco, quindi, la psicologia non è una scienza, perciò non deve essere accettata come una verità scientifica, si tratta di filosofia; non è altro che filosofia che usa un linguaggio scientifico e che, adesso, spacciano per scienza ma non è così… è solo filosofia.

E le filosofie sono teorie che ad uno possono piacere e ad un altro no.

Io sostengo che la lettura psicologica di queste tre donne che sposano mariti che le picchiano… è sbagliata.

“Perché dico che è sbagliata?”, perché queste ricorrenze famigliari e ce ne sono molte e solo alcune si possono spiegare psicologicamente, se ad uno gli piace tanto la psicologia; altre, non è possibile spiegarle psicologicamente ma sono, sempre, ricorrenze famigliari.

Faccio un altro esempio:

“Una donna che sposa per amore un uomo che, però, muore giovane – a 28 anni –  ma anche la madre aveva sposato un uomo – il padre di questa ragazza – che era morto giovane, di malattia – mentre il marito della figlia è morto di incidente – ma anche la zia aveva sposato un uomo che era morto giovane – altro incidente –  e la nonna aveva, pure, sposato un uomo che era morto giovane – in guerra.

Quattro volte in tre generazioni. Questo come fai a spiegarlo psicologicamente?

Che: “ la figlia, avendo come modello paterno un uomo che muore giovane, cerca un altro uomo che morirà giovane?” E come li riconosce? Gli uomini che muoiono giovani, destinati a morire giovani, non hanno caratteristiche psicologiche simili.

Se si tratta di bambini, magari i bambini che devono morire da bambini, o nella prima adolescenza, spesso, sono diversi dai coetanei; hanno profondità insondabili o sono più maturi ma gli adulti che devono morire – destinati a morire – ancorché giovani, comunque adulti, sono uguali a tutti gli altri psicologicamente e, dunque, la lettura psicologica non tiene.

Ci sono altri esempi di questo tipo.

Per esempio: “le dipendenze”.

Una persona che è alcolizzata o ha una dipendenza da droghe, solitamente è una ricorrenza famigliare; c’è qualcuno nella famiglia – almeno uno – che era alcolizzato o aveva dipendenza da droghe – abbastanza vicino – di solito ce n’è più di uno.

Ad esempio: io ebbi in cura, tanti anni fa, una ragazza che aveva un problema di alcolismo, anzi, aveva un problema sia di alcolismo che di bulimia – doppia dipendenza – e trovai che dipendeva dalla nonna e lei mi disse che, sua nonna era, appunto, alcolizzata anche lei; era stata alcolizzata.

Ma lei con la nonna non aveva avuto nessun rapporto, non l’aveva quasi conosciuta; non può essere un’influenza psicologica. La madre, invece, non beveva e non aveva dipendenze; il problema ha saltato una generazione ma si ripresenta nella famiglia.

Vedete…

Anzitutto, vi avverto che questo video potrebbe interrompersi all’improvviso perché ho incontrato molte forze oscure che vogliono impedirmi di girarlo, quindi, capita di tutto.

Nel qual caso cercherò di metterlo online anche se tronco, ok?

Quello che volevo dire è che bisogna capire che – per spiegare queste ricorrenze famigliari – che la famiglia ha, sulle nostre vite,  un peso molto maggiore di quello che noi possiamo immaginare.

Fin dall’Antichità, noi occidentali, abbiamo cercato di liberarci dai vincoli della famiglia perché abbiamo una certa tendenza all’individualismo. E la famiglia aveva, invece, sempre avuto un forte peso nelle nostre vite, nel costringerci a fare cose che non volevamo e, spesso, a renderci così infelici.

Ad esempio…

Un tempo, gli uomini facevano il lavoro dei loro padri, oppure, il lavoro che i loro padri avevano deciso che loro facessero.

Raramente potevano decidere di testa propria e, anche, ci si sposava con chi voleva la propria famiglia; i matrimoni, normalmente, erano combinati dalle famiglie.

Pensate a Dante Alighieri – l’autore de ” La Divina Commedia” che canta il suo amore per Beatrice, in splendidi versi – lui canta il suo amore per Beatrice ma ha sposato Gemma. Di Gemma non sa niente nessuno.

Cioè, voglio dire che, nei suoi versi, non ce n’è traccia, non la nomina mai; non canta il suo amore per lei. Con Gemma, lui, era fidanzato da quando aveva dodici anni, perché lo avevano deciso le famiglie ma lui non canta neanche la sua disperazione per non poter “impalmare” Beatrice, o per dover vivere con Gemma; non c’è niente del genere perché è una cosa – il fatto di dover sposare una donna decisa dalla famiglia – è una cosa assolutamente normale, accettata più o meno da tutti.

Ora, l’idea del matrimonio d’amore – di sposarsi per amore – è un’idea, un ideale che nasce con il Romanticismo, nell’800′ ed ha potuto affermarsi perché c’era stata la “Rivoluzione Industriale”.

La “Rivoluzione Industriale” aveva sgretolato le famiglie patriarcali.

Le famiglie patriarcali in cui c’erano i patriarchi con i loro figli, i figli dei figli, spesso i figli dei figli dei figli. Tantissima gente che viveva nella stessa casa o in case molto vicine e i patriarchi, gli anziani di queste famiglie, decidevano le vite di tutti quanti; che erano tutte intrecciate tra loro ma, con la “Rivoluzione Industriale”, queste famiglie si sono sgretolate perché la gente  ha dovuto andare nelle città; c’è stata l’urbanizzazione per andare a lavorare nelle fabbriche; è cambiato il tipo di economia; l’economia delle campagne non rendeva più come prima etc…tanti problemi.

E si sono sbriciolate queste famiglie perché un giovane andava da solo in città e, quindi, a quel punto, andando da solo in città, non potendo riprodurre in città, di nuovo, un casato patriarcale – perché in città si viveva, si vive  assiepati in piccoli appartamenti, quindi non c’è spazio per creare grandi case con tanta gente – si creava soltanto un piccolo nucleo famigliare ristretto: padre, madre, fratelli. 

E un nucleo così… già quando lo creavi eri già lontano dalla famiglia di origine e potevi sposare un po’ chi volevi tu, a quel punto, perché avevi meno influsso della famiglia di origine che era lontana; in più, tanto non si poteva più vivere collegati insieme come prima e, quindi, dava più libertà da questo punto di vista e anche, naturalmente, i giovani han cominciato a fare dei lavori diversi da quelli del padre; anche perché i lavori dei padri, forse, non esistevano più o non erano più redditizi.

E, quindi, allora vedete… con la “Rivoluzione Industriale” ed il “Romanticismo” ci siamo liberati del Potere della famiglia. Davvero?

Subito dopo la nascita di questo nuovo modello di famiglia molto piccolo è venuto fuori Freud che ha fatto la sua fortuna – e la fortuna dei suoi seguaci dediti alla psicanalisi – per curare problemi di rapporti famigliari.

“Ma come?” Eh si, perché vivendo in queste famiglie piccole, chiuse, non più la grande famiglia patriarcale – in questo ambiente asfittico, soltanto con padre, madre e pochi figli – e avendo un unico riferimento paterno, maschile – che era il padre –  un unico riferimento femminile  – che era la madre – si creavano delle dinamiche che, oggi, chiameremmo “disfunzionali” di rapporto – i problemi edipici etc etc – e, quindi, la famiglia che non poteva più importi la sua volontà socialmente – grazie al Casato in cui tu vivevi – di nuovo, imponeva, ti rovinava la vita in altro modo, ti faceva fare quello che non volevi o ti rendeva infelice… con la pressione psicologica.

Ha cambiato pressione, non era più sociale ma psicologica ma sempre, di nuovo, la pressione della famiglia.

Nel 900′ le cose sono cambiate ancora perché nel dopoguerra, progressivamente, la psicanalisi è andata sempre più giù di moda ed anche perché il tipo di famiglia,  progressivamente, negli ultimi decenni è cambiato: non c’è più questa famiglia ristretta, asfittica, c’è la nuova “famiglia allargata” la quale è dovuta ai divorzi multipli ma, grazie a questi, i figli non vivono più rinchiusi in una sola casa con padre, madre e fratelli ma, spesso, si alternano tra due case. E non hanno più una sola figura di riferimento femminile perché, oltre alla madre, c’è la nuova compagna del padre e così, oltre al padre, c’è il nuovo compagno della madre e l’ambiente è di nuovo di maggior respiro.

E perciò,” le dinamiche Freudiane, edipiche, di complesso di Elettra etc, hanno perso d’importanza, han perso di peso e che quindi, finalmente, ci siamo liberati dal peso della famiglia”.

No!

Perché nello stesso tempo, in cui avveniva questo, gli esseri umani hanno scoperto la genetica, la quale ci dice che, molte delle nostre caratteristiche… sono dovute alla famiglia.

Beh uno dice: “questo già si sapeva!” si, si sapeva ma per le caratteristiche fisiche, si sapeva per i talenti – se uno è portato per la musica o per il disegno – ma la genetica ti viene a dire che anche altre caratteristiche hanno, più o meno, un’origine famigliare. Se uno per esempio è depresso ci sono dei geni che portano, perlomeno, la propensione alla depressione e se uno anche è violento stessa cosa e così via…moltissime altre cose; molte cose psicologiche, anche, hanno un’origine genetica e, quindi, dovute alla famiglia. Di nuovo. 

E quindi…la famiglia: prima poteva agire socialmente, poi, non poteva più socialmente molto e agiva psicologicamente, poi, non poteva più psicologicamente così tanto e si scopre che agisce geneticamente.

Un sacco di cose, un sacco di nostre tendenze naturali o, apparentemente, caratteristiche  nostre… dipendono dalla famiglia.

E, addirittura, ci sono  – e qui è quello che vogliamo affrontare noi – delle ricorrenze famigliari che non si riescono a spiegare, né socialmente, né psicologicamente – come ho detto prima –  ne geneticamente perché : “com’è possibile che delle donne sposino uomini che muoiono giovani?”. Gli uomini che muoiono giovani non sono imparentati, geneticamente, tra di loro, le donne lo sono ma gli uomini no, cioè… Ogni volta, una donna sposa un uomo, esterno alla famiglia, che muore giovane. Questi uomini non sono imparentati tra di loro e, quindi, per forza di cose non può essere spiegato geneticamente ma, di nuovo, c’è un flusso della famiglia… dall’Altra Realtà.

Qualcosa che dipende da famigliari che non sono nemmeno vivi, forse, no? Che sono già morti.

Ecco, come si affronta questo sciamanicamente e come si cerca di risolverlo, anche – perché ci sono molti nodi di sofferenza legati a questo – lo vedremo in un prossimo video.

¡Gracias a todo el mundo!

Buenas tardes.