Yaa Núa – La donna stella

Ciao a tutti, sono Mayu.

Riporto qui un mito che Tsunki ha raccontato al cerchio de La sfida dell’amore. È un mito molto bello, che parla di amore e di coraggio.

Sciamani di solito non si mettono a dare spiegazioni teoriche. Tanto meno sull’amore. Ammesso comunque di riuscirci, levi il bello delle cose. Come se prendi una farfalla, la osservi al microscopio, la sezioni per vedere com’è fatta, come fa a volare, come sono fatte le ali… Sì, che bello, adesso non vola più, però! È una cosa morta, piuttosto schifosa. Quindi non è mai una buona idea.

Però sciamani raccontano storie. Io intanto ve ne racconto una. Qualcuno di voi la conosce già.
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Anime gemelle

Salve a tutti, sono Mayu.
Riporto la trascrizione di quello che Tsunki ci ha detto un anno fa, durante un cerchio nel giugno 2018. Credo sia una buona idea condividerlo, anche in vista del prossimo cerchio (“La Sfida dell’amore, come trovarlo, come liberarsene”, 27 – 28 aprile 2019). Le domande (in corsivo) sono fatte da persone diverse.

[ Un giovane uomo continua a sognare una sua ex-ragazza dopo più di 10 anni di relazione con la sua fidanzata corrente. Ne parla come se fosse stata una passione molto forte, però aveva avuto una relazione di soli 3 mesi, che non è riuscita a decollare. ]

Fai attenzione, perché ci penserai ancora. Voglio dire… Quando sarai sposato,  avrai dei bambini, la vita matrimoniale sarà diventata abituale, e magari ti sarai stufato di dover guadagnare soldi per mantenere i figli che una volta costavano come un piatto di minestra e adesso costano come una Ferrari… Quando sarai un po’ stanco di tutto questo tornerai a pensare a lei, e avrai nostalgia di quello che non è successo.

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LE BANCHE E I NUOVI SACERDOTI

Dovevo scrivere questo post diversi anni fa, ma poi passai la mano…
Cominciò un giorno in cui mi trovavo in transito all’aeroporto di Zurigo. Intorno a me c’erano tutti e soltanto uomini e donne d’affari, coi loro smartphone, tablet e portatili.
Osservai quello che è sempre sotto gli occhi, ma su cui non mi ero mai soffermato prima: erano tutti vestiti di nero. Tutti, uomini e donne, indossavano grisaglie molto scure, tailleur antracite, completi fumo di Londra – come si diceva un tempo – solo una donna, una sola su duecento persone (!), aveva un maglione blu sopra una gonna… nera. E vari colleghi la guardavano perplessi!
Sembrava un gigantesco funerale o una marea di addetti alle onoranze funebri.
Un mio Pasuk (Spirito aiutante degli sciamani) mi disse: “Li vedi? Tornano dalle loro chiese”.
Allora capii.
Erano dei preti.
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